L'azione delle aziende per il clima: 3 passi per ridurre le emissioni Scope 3

15 gennaio 2024

Corporate climate action: 3 steps to reduce Scope 3 emissions
Contributo di Stefan Klebert, CEO di GEA Group

Dopo l'accordo di Parigi del 2015, la necessità di un'azione urgente per il clima è aumentata di anno in anno. Il cambiamento climatico sta avendo effetti sempre più tangibili in tutto il mondo. Un'importante analisi come quella del recente bilancio globale della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2023 (COP28) ha ancora una volta ribadito che collettivamente non stiamo rispettando i nostri obiettivi climatici. È il momento di accelerare i tempi.

Il settore economico, in particolare, ha la responsabilità e l'opportunità unica di guidare un cambiamento sostanziale. In questo percorso è fondamentale che le aziende riducano innanzitutto le emissioni delle proprie attività. Tuttavia, per chi intende fare davvero la differenza, questo non può altro che essere il punto di partenza per coinvolgere l'intera catena del valore in questo impegno per l'ambiente. A tale scopo dobbiamo:
1. Dare la priorità alle emissioni Scope 3
Le emissioni indirette di gas serra provenienti dai fornitori e dai prodotti venduti, note come emissioni Scope 3, costituiscono spesso la parte più consistente dell'impronta carbonica di un'azienda. Riconoscerle e affrontarle è fondamentale. Molte aziende misurano diligentemente le loro emissioni dirette (Scope 1 e 2), ma troppo spesso non tengono conto dell'impatto più ampio derivante dalla loro catena di fornitura e dal ciclo di vita dei prodotti. È necessario un approccio globale.

Per questo motivo, l'impegno di GEA a raggiungere il "net zero" entro il 2040 non si limita alle proprie attività dirette. Comprende tutti i tipi di emissioni e l'intera catena del valore. Questo obiettivo a lungo termine è sostenuto da obiettivi intermedi per il 2030, che abbiamo appena aumentato in modo sostanziale. Per assicurarci che i nostri obiettivi siano in linea con le più recenti conoscenze scientifiche sul clima e con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, li abbiamo anche presentati alla Science Based Targets initiative (SBTi), riconosciuta a livello mondiale. Prevediamo la validazione nel primo trimestre del 2024.

Data la loro natura complessa, per ridurre le emissioni Scope 3 è necessario coinvolgere fornitori, clienti e altri stakeholder. Il successo richiede un approccio che combini innovazione e collaborazione. Per le aziende di progettazione e produzione, questo significa innanzitutto adattare i prodotti e le soluzioni offerte. Data la longevità dei nostri prodotti, l'impatto sull'ambiente di ogni macchina che vendiamo oggi può protrarsi per decenni. Per questo motivo, ci concentriamo sulla progettazione di macchine che utilizzano meno risorse e generano meno emissioni durante il loro ciclo di vita. Inoltre collaboriamo con i clienti sin dalle fasi iniziali per massimizzare il potenziale delle tecnologie odierne. Adottando un approccio completo a 360 gradi, possiamo ottenere miglioramenti significativi. Peraltro, in genere, quanto è sostenibile per il pianeta è anche positivo sul fronte economico; richiede solo qualche sforzo in più e i necessari investimenti iniziali. Dopo tutto, le iniziative di ottimizzazione delle risorse non vanno solo a vantaggio dell'ambiente, ma consentono anche di risparmiare sui costi a lungo termine e di aumentare l'efficienza operativa. Per un'azienda come GEA, l'attenzione alla sostenibilità è anche un fattore di successo fondamentale in un mercato che richiede sempre più soluzioni eco-compatibili.
2. Sfruttare il potere del sistema di approvvigionamento
Un altro fattore fondamentale per la riduzione delle emissioni Scope 3 è il ruolo dei fornitori. Concentrandosi su questo aspetto spesso sottovalutato, le aziende possono operare una trasformazione che va al di là delle loro attività immediate. E ci sono valide ragioni per farlo: quando le aziende più all'avanguardia in materia di impegno per il clima stabiliscono standard di sostenibilità rigorosi e coinvolgono i loro fornitori richiedendo un maggiore impegno e trasparenza, instaurano un meccanismo trasversale che investe l'intera catena del valore.

Per progredire, le aziende possono promuovere un dialogo aperto con i propri fornitori, richiedendo loro di stabilire una scorecard di sostenibilità insieme a certificatori accreditati, di condividere i dati per l'analisi del ciclo di vita dei prodotti e di impegnarsi a rispettare gli obiettivi di sostenibilità convalidati dalla SBTi. In caso di mancata conformità, il loro status di fornitori preferenziali verrà revocato. Tali misure creano una forte motivazione, anche per quelle aziende che in precedenza non erano propense a dare priorità alla decarbonizzazione delle proprie attività.
GEA Supplier Summit, 2023: Because of their complex nature, Scope 3 emissions can only be reduced together with suppliers, customers and other stakeholders. (Image: GEA)

GEA Supplier Summit, 2023. Data la loro natura complessa, per ridurre le emissioni Scope 3 è necessario coinvolgere fornitori, clienti e altri stakeholder. (Immagine: GEA)

In base alla nostra esperienza, molti fornitori sono più che disposti a contribuire, come dimostra il nostro GEA Supplier Summit annuale, una piattaforma per discutere di sostenibilità con i fornitori di parti metalliche, componenti elettronici e molti altri prodotti intermedi. Un modello che può servire da esempio per altre aziende.
3. Definire linee guida intersettoriali
Il fatto che le aziende leader abbiano definito standard di sostenibilità più severi per i fornitori e richiesto loro un impegno più proattivo è segno di una svolta importante e positiva. Ma unendo le forze, possiamo amplificare l'impatto e motivare un maggior numero di fornitori. Attualmente, i fornitori si trovano spesso a doversi confrontare con una serie di priorità, aspettative e orizzonti temporali completamente diversi da parte dei vari clienti. Questa situazione sottolinea la necessità di una maggiore collaborazione e di una guida più chiara.

In qualità di membro dell'Alliance of CEO Climate Leaders del World Economic Forum, ho ritenuto importante contribuire alla definizione di queste linee guida intersettoriali. Insieme al mio team ho partecipato attivamente allo sviluppo del Piano d'azione Scope 3. Lanciato in occasione della COP28 e frutto della collaborazione di aziende leader a livello mondiale, questo piano è uno strumento fondamentale per coinvolgere i fornitori e incoraggiarli alla decarbonizzazione. Richiede ai membri dell'Alliance di fissare obiettivi Scope 3 entro il 2025 e di iniziare a coinvolgere almeno il 30% della loro base di fornitori entro lo stesso anno per realizzare l'azzeramento delle emissioni previsto per il 2050. Entro il 2026, questo impegno dovrà estendersi ad almeno il 67% dei fornitori ed, entro il 2028, i fornitori dovranno stabilire i propri obiettivi Scope 1-3, in linea con un percorso di azzeramento entro il 2050, e dichiarare le proprie emissioni.

Accordi come il Piano d'azione Scope 3 creano un quadro comune per il progresso, assicurando uniformità tra le nostre richieste ai fornitori e le nostre modalità di incentivazione.
Insieme per un mondo migliore
Affrontare la crisi climatica richiede una risposta forte, in particolare da parte del settore imprenditoriale. L'adozione di strategie complete di riduzione delle emissioni Scope 3, l'integrazione della decarbonizzazione nell'approvvigionamento e la creazione di un quadro intersettoriale per il coinvolgimento dei fornitori sono passi fondamentali verso un modo più sostenibile di fare business. Il compito è arduo, ma la possibilità di contribuire a un mondo migliore è davvero unica.

Questo articolo di Stefan Klebert, Chief Executive Officer di GEA, è stato pubblicato per la prima volta sul Blog dell'Agenda del World Economic Forum: L'azione delle aziende per il clima: 3 passi essenziali per ridurre le emissioni Scope 3.
Sustainable procurement at GEA

Approvvigionamento sostenibile in GEA

In linea con la propria strategia aziendale e con gli obiettivi climatici, GEA si impegna a realizzare il proprio scopo: Engineering for a better world. Come altre aziende, ci affidiamo a una serie di partner e fornitori per garantire il successo dei nostri clienti in molti settori diversi. La riduzione dell'impatto climatico delle nostre attività produttive richiede quindi un impegno analogo da parte dei nostri fornitori. Per rimanere un fornitore chiave o "fornitore A", GEA richiede ai partner di:

  • accettare il Codice di condotta di GEA per fornitori e subfornitori, che garantisce il rispetto dei diritti umani e della responsabilità ambientale,
  • registrarsi su EcoVadis e condividere i risultati nell'ambito di verifiche delle prestazioni per migliorare la nostra sostenibilità in tutta la nostra catena di fornitura,
  • impegnarsi a raggiungere un obiettivo di riduzione dei gas serra, approvato dalla Science Based Targets Initiative (SBTi),
  • impegnarsi a sostenere GEA in valutazioni del ciclo di vita condividendo i dati sulle emissioni primarie dei prodotti forniti a GEA

Con questo impegno e questa trasparenza da parte dei nostri fornitori, riduciamo il nostro impatto collettivo sul clima lungo l'intera catena del valore.

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